Nel 2017 vola la produzione del prodotto confezionato in vaschetta: oltre 3 milioni di pezzi
In soli due anni dall’immissione nel mercato, e cioè a seguito del conseguimento, nel 2015, del marchio di identificazione geografica protetta, la Finocchiona IGP si è lanciata alla conquista dei palati di tutto il mondo, ricavando una fetta (è il caso di dirlo) importante di mercato.
Il “core-business” rimane l’Italia con il 65,9% circa di quote, ma i dati dell’export sono positivi ed in particolare quelli che arrivano da Germania (17,2% del totale), Inghilterra (5,9%), Olanda (2%) e Belgio (2%), che rappresentano i Paesi della zona europea sul podio dei consumatori di Finocchiona IGP. I paesi esteri della UE rappresentano quindi circa il 32,3% delle quote di mercato totale, mentre si registra un’ottima crescita anche nel resto del mondo che si attesta al 1,8%: i paesi fuori dall’Europa che amano più degli altri l’insaccato toscano sono Nuova Zelanda, Canada e Svizzera.
Nel 2017 la produzione dell’insaccato toscano ha segnato al fresco un nuovo record: con oltre 1 milione e 650mila chilogrammi insaccati per oltre 665mila pezzi atti a diventare Finocchiona IGP una volta stagionata, si registra il +12,8% di produzione rispetto al 2016, e si conferma il trend positivo trainato in parte dal particolare apprezzamento riscosso dal prodotto venduto in vaschetta.
Sono stati più di 1milione 340mila i chilogrammi di prodotto certificato: segna ottimi numeri anche per il prodotto porzionato e confezionato sottovuoto, il quale registra +35,4% rispetto al 2016 con oltre 260mila confezioni, pari a più di 360mila chilogrammi di prodotto.
Ma i dati in crescita più stupefacenti sono quelli relativi al prodotto affettato e confezionato in vaschette. Se infatti, nel 2016 erano state circa 675mila le vaschette prodotte dai soci del Consorzio pari approssimativamente a 72mila kg, l’anno appena concluso, secondo le aziende associate, ha registrato più di 2 milioni 500 mila vaschette, per una cifra che si avvicina a 260mila chilogrammi di Finocchiona IGP affettata, pari a un incremento percentuale del +258% per i chilogrammi e + 281% per le vaschette, rispetto al 2016. Per l’intera denominazione, contemplando anche i dati delle aziende affettatrici non-socie, sono state confezionate oltre 3milioni di vaschette per oltre 310mila chilogrammi affettati.
Pertanto la distribuzione della Finocchiona IGP si è ripartita con circa il 49,67% del prodotto venduto dalle aziende produttrici a “pezzo intero”, mentre poco più del 27,07% è andato sul mercato confezionato sottovuoto, ed il 23,26% affettato e confezionato in vaschetta.
In confronto al 2016 il consumo di Finocchiona IGP si è spostato decisamente verso le confezioni di prodotto affettato e confezionato in atmosfera modificata, tanto da segnare nel 2017 circa 185mila chilogrammi di prodotto immesso in commercio in più, ossia quasi raddoppiando la propria quota. Anche il prodotto tagliato in tranci e confezionato sottovuoto segna un incremento pari a circa 95mila chilogrammi in più immessi in commercio dalle aziende confezionatrici, ma che sulla frazione totale risulta significativo di soli 1,31 punti percentuali. In proporzione pertanto cala la frazione di prodotto immesso “intero” in commercio dalle aziende produttrici, che pur scendendo di 12,4 punti aumenta nei quantitativi di circa 20mila chilogrammi.
Numeri che tradotti in valore economico stimano per l’anno 2017 una cifra intorno ai 10 milioni di euro alla produzione, ed oltre i 17 milioni di euro alla vendita.
La Finocchiona IGP può essere prodotta, ai sensi del Disciplinare, solamente in Toscana, e la regina delle province per prodotto certificato nel 2017 risulta essere Siena con ben 477 mila chilogrammi, seguita a poca distanza da Arezzo con 441 mila e, più staccata, Firenze con 353 mila chilogrammi.