Finocchiona IGP: registrato il marchio figurativo in Nuova Zelanda

Il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP nell’ottica di valorizzare e tutelare il prodotto anche all’estero dal fenomeno dell’”agropirateria” ha registrato il proprio marchio figurativo in Nuova Zelanda, affinché nessuno possa utilizzare o imitare la sua immagine. L’iter di registrazione è stato lungo e complesso, durato quasi due anni. Si tratta di un altro importante passo per il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP, che sta portando avanti, pratiche analoghe anche in altri Paesi.

“Questa è la prima registrazione in un Paese estero e rappresenta un passo importante sia per la tutela del prodotto che per le esportazioni delle aziende consorziate” afferma Alessandro Iacomoni, presidente del Consorzio “Attualmente destiniamo il 30% della produzione all’estero e stiamo rilevando una crescita anche nei Paesi extra UE. A seguito di questa registrazione ci auguriamo di vedere presto una crescita significativa proprio in Nuova Zelanda”.

EMERGENZA COVID-19: LE AZIENDE DEL CONSORZIO DI TUTELA DELLA FINOCCHIONA IGP AL LAVORO PER GARANTIRE L’APPROVVIGIONAMENTO

La produzione di Finocchiona IGP non si ferma grazie alle delibere del MIPAAF e aderisce all’iniziativa “Bonus Alimentare” in collaborazione con ANCI Toscana.

 A Marzo le aziende del consorzio della Finocchiona IGP si sono trovate a fare i conti con l’emergenza Covid-19.

La filiera agroalimentare DOP e IGP, grazie alle delibere del MIPAAF, continuerà a garantire i prodotti certificati a tutti i consumatori italiani. A fronte della difficile situazione che ha imposto rapidi adeguamenti alle imprese, il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP si è messo a disposizione delle aziende socie impegnate nel compito di assicurare la lavorazione della Finocchiona IGP e di garantire la sicurezza ai propri lavoratori.

“Ringraziamo di cuore tutti i dipendenti e gli imprenditori delle aziende consorziate, per l’impegno profuso in prima linea per assicurare le lavorazioni  della Finocchiona IGP, ed il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che ha consentito con specifiche e rapide delibere, la prosecuzione della produzione certificata. Grazie all’impegno di tutti possiamo garantire ai consumatori i prodotti certificati sui banchi dei supermercati e nei negozi di alimentari.” afferma Alessandro Iacomoni, Presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP.

A seguito dei contatti con ANCI Toscana è inoltre emersa la possibilità per le aziende del Consorzio di fornire ai Comuni che ne faranno richiesta la Finocchiona IGP a prezzi agevolati. Questo in virtù del OCDPC del 29 Marzo 2020 n.658, così soddisfare le domande giunte ai Comuni dalle persone che hanno diritto al contributo alimentare.

“E’ iniziata una collaborazione tra Consorzi toscani delle DOP e IGP e ANCI Toscana. Il Consorzio della Finocchiona IGP ha aderito fornendo l’elenco dei soci che potranno essere contattati dai Comuni per inserire la Finocchiona IGP nel pacco che consegneranno ai cittadini meno abbienti, garantendo così anche i prodotti tradizionali di qualità certificata. In questo modo si sosterrà sia la produzione che i cittadini in difficoltà in un momento così complesso per tutti. II Consorzio ha inoltre effettuato una donazione all’Ospedale di Careggi per sostenere gli operatori del settore sanitario.” conclude Alessandro Iacomoni, presidente del Consorzio.

Finocchiona IGP: nel 2019 la crescita non si arresta

Il Consorzio della Finocchiona IGP, chiude anche il 2019 con dati positivi: una crescita costante nel mercato nazionale ed internazionale sia in termini di produzione e lavorazione che di fatturato.

Nel 2019 la produzione di Finocchiona IGP è aumentata del 3%, registrando un incremento del 2,67% del numero dei pezzi prodotti, pari a circa 760.000 unità in più immesse nel mercato. Sono stati infatti gli oltre 1milione e 940mila chilogrammi di impasto del 2019 a far segnare il record nei quantitativi annui prodotti fino ad oggi.

Da quando la Finocchiona ha ottenuto la certificazione, il 23 Aprile 2015, la sua crescita non ha mai subito una battuta d’arresto: i dati confermano infatti un aumento annuo costante e un trend positivo per l’insaccato toscano.

Cresce il prodotto intero certificato del 6,34% rispetto al 2018, e torna a crescere anche il prodotto affettato e confezionato in atmosfera modificata: le aziende affettatrici del Consorzio hanno lavorato oltre 245.000 Kg di Finocchiona IGP, pari a circa 2milioni 460mila vaschette, aumentando la produzione del 4,3%.

Ma l’aumento maggiore rispetto al 2018 è quello registrato dalla Finocchiona IGP confezionata sottovuoto, cresciuta del 15,61% con circa 527mila Kg confezionati, pari a oltre 415mila pezzi immessi sul mercato.

Il mercato principale per la Finocchiona IGP si conferma essere l’Italia con il 71,6% delle quote. Nel mercato dell’Unione Europea il dato si attesta al 26,8% in leggero ribasso rispetto all’anno precedente, con la Germania che ancora fa da padrona in UE registrando il 18,1% delle quote di mercato. Seguono poi i mercati di Svezia, Belgio, Paesi Bassi e Danimarca. Il dato più interessante si registra però nei paesi extra UE, dove il consumo è cresciuto, portandosi al 1,6% del prodotto certificato ed immesso sul mercato, guidati da Canada, Giappone e Svizzera.

2019 2018 2017
Italia 71,6% 70,2% 65,9%
UE 26,8% 28,9% 32,8%
Extra-UE 1,6% 0,8% 1,4%

 

I numeri rimangono molto positivi anche tradotti in valore economico: si stimano per l’anno 2019 circa 11.4 milioni di euro alla produzione e 19.8 milioni di euro alla vendita.

La Finocchiona IGP, ai sensi del disciplinare, può essere prodotta solamente in Toscana: la provincia di Arezzo, con 578.800 Kg di insaccato lavorato, rappresenta il 37,8% della produzione certificata, aumentando del 10,3% i quantitativi immessi sul mercato rispetto al 2018, con una stima di circa 7,5 milioni di euro di vendite per le aziende del comparto salumeria; segue Siena con il 34% di produzione certificata e quasi 7 milioni di euro di stima di vendita, con la presenza nel suo territorio del maggior numero di aziende consociate. Sul terzo gradino del podio la provincia di Firenze, in leggera crescita rispetto al 2018 con il 20,5% della produzione certificata e stime di vendita di circa 4milioni di euro. Crescono anche le province di Grosseto, Pisa e Lucca.

Molto interessanti i dati registrati dal prodotto certificato biologico: i consumatori rivolgono un notevole interesse agli insaccati bio così come alcuni lungimiranti consorziati. La produzione con il regime biologico rappresenta il 3,56% della produzione con circa 51mila chilogrammi insaccati.

“I nostri consorziati scelgono costantemente di investire in qualità, quindi nella produzione certificata della Finocchiona IGP: i dati di chiusura del 2019 sono la riprova che tale impegno quotidiano ha portato al successo un prodotto tipico che racconta con il suo gusto la tradizione toscana. Inoltre i dati dal 2015 hanno registrato  una costante crescita positiva, segno evidente che la Finocchiona IGP trova ogni anno un numero maggiore di stimatori. Ringraziamo ognuna delle nostre aziende che, con il loro impegno, consentono a questa denominazione di farsi apprezzare nei mercati di tutto il mondo, diventando a tutti gli effetti ambasciatrici della toscanità” afferma Alessandro Iacomoni, Presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP. “Come Consorzio abbiamo affrontato ogni anno nuove sfide dal punto di vista della valorizzazione del prodotto, promuovendo la Finocchiona IGP e facendone conoscere le caratteristiche e qualità, sia in Italia che all’estero”.

 

Prosciutto Toscano DOP e Finocchiona IGP proseguono nella difesa dei propri marchi grazie al nuovo portale che tutela e salvaguardia DOP e IGP

MiPAAF, ICQRF e Consorzi di Tutela uniscono le forze contro le frodi alimentari.

 

Firenze, 19 febbraio 2019 – Il Consorzio del Prosciutto Toscano e il Consorzio di tutela della
Finocchiona IGP saranno, insieme agli altri consorzi italiani di tutela per le DOP e le IGP, parte attiva
del nuovo sistema di vigilanza del MiPAAF (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e
Forestali) contro le frodi alimentari.
Grazie al nuovo portale, predisposto da ICQRF (Ispettorato centrale della tutela della qualità e
repressione frodi dei prodotti) e già accessibile ai Consorzi di Tutela e agli enti controllori, saranno
inseriti direttamente on-line i dati che derivano dai controlli effettuati dai consorzi stessi sulla
distribuzione del prodotto, non solamente nei punti di vendita sul mercato tradizionale ma anche
nella distribuzione on-line, molto vulnerabile alle truffe. La condivisione delle informazioni e la
collaborazione tra Consorzi e ICQRF è centrale nella difesa e tutela delle denominazioni e dei
consumatori.
Lo scambio di comunicazioni e l’eventuale concordanza di problematiche forniranno un quadro
completo della situazione nazionale. La sinergia di questi attori faciliterà interventi più rapidi,
evitando sovrapposizioni e spreco di energie e di risorse. Un data base unico delle azioni e dei
risultati di tutti i consorzi sul territorio permetterà di monitorare costantemente le eventuali
infrazioni, individuare i passaggi più vulnerabili e consentire un’attenta analisi mettendo a fuoco i
principali fattori di rischio. Il commercio del falso procura oggi un danno di 110 euro per ogni
cittadino dell’Unione e soprattutto 467mila posti di lavoro non creati e oltre 10,5 miliardi di
fatturato potenziale.
Il giovamento non sarà solo economico, in quanto le truffe alimentari compromettono l’autenticità
del prodotto, ma comporterà anche un’ulteriore tutela al consumatore che potrà acquistare in
sicurezza.
I controlli che i Consorzi e le istituzioni preposte svolgono, nel merito delle denominazioni DOP o
IGP che rappresentano, sono lo strumento che più di ogni altro contribuisce a tutelare e dare
garanzia ai consumatori sull’autenticità di ciò che acquistano. I Consorzi, attraverso la figura
dell’agente vigilatore, effettueranno i controlli sul mercato fisico e on-line, verificando le eventuali
irregolarità e applicando la sanzione derivante. I controlli sulla produzione, e a monte di questa,
sono invece svolti dagli Organismi di Controllo, che operano e verificano la correttezza delle
operazioni nel mondo delle DOP e IGP, oltreché dall’ICQRF e dagli altri enti proposti. Questa sinergia
tra tutti gli incaricati alle verifiche è lo strumento che più di ogni altro tutela il consumatore oltreché
la denominazione.
Il Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP, effettuerà i controlli sul territorio regionale e nazionale,
grazie all’impegno dell’agente vigilatore e direttore del Consorzio, Francesco Seghi.
Il Prosciutto Toscano DOP, considerando l’estesa distribuzione sul mercato nazionale e
internazionale, da diversi anni si avvale della collaborazione di Massimo Malnerich, Agente
vigilatore del Consorzio del Cacciatore, in stretta collaborazione con l’agente vigilatore del Consorzio
e suo direttore, Emore Magni.
Il database, su cui i due Consorzi inseriranno i dati delle verifiche effettuate ed il loro esito, è
accessibile solo agli organi di controllo preposti. Ogni Consorzio, riconosciuto ufficialmente dal
Ministero a svolgere le funzioni ai sensi dell’art.14 comma 15 della Legge n.526 del 21 Dicembre, ha
l’obbligo di inserire i dati delle verifiche svolte.
Il portale, sarà il recipiente di migliaia di dati provenienti da tutti i settori di produzione dei prodotti
a regime di qualità DOP e IGP, espressione dei territori che hanno reso e contribuiscono a rendere
famoso il Made in Italy in tutto il Mondo, e rappresenterà un mezzo di vitale importanza nella tutela
e salvaguardia delle DOP e delle IGP.

La Finocchiona IGP in gara con il “Miglior allievo della Toscana”

Gli chef di domani in sfida per rappresentare la toscana nei campionati della cucina italiana con preparazioni a base di Finocchiona IGP ed altre eccellenze del territorio

Lunedì 27 gennaio, presso l’Istituto Professionale Alberghiero Aurelio Saffi di Firenze si terrà la finale regionale del concorso “Miglior allievo della Toscana”, che vedrà coinvolti i migliori alunni selezionati negli istituti alberghieri toscani. L’Unione Regionale dei Cuochi Toscani ha sempre dedicato attenzione ed investito nel mondo dei giovani

La Finocchiona IGP, che nella gastronomia toscana spicca per sapore, aroma e unicità, da salume protagonista di taglieri si presta ad essere ingrediente unico capace di esaltare tanti piatti, dall’antipasto al dessert.

Per questo insieme ad altre eccellenze italiane, sarà fra le materie prime messe a disposizione del concorso “Miglior allievo della Toscana”, la sfida rivolta agli allievi degli Istituti Alberghieri toscani per scegliere chi rappresenterà la Toscana nei prossimi Campionati della Cucina Italiana che si terranno a Rimini dal 15 al 18 febbraio 2020.

Alla selezione finale sarà presente il Presidente Regionale dei Cuochi Toscani Roberto Lodovichi e il coordinatore del progetto legato alle scuole Shady Hasbun: chef, docente e noto volto televisivo, con cui il consorzio collabora ormai da tempo apprezzandone il talento comunicativo ma soprattutto la passione e professionalità.

La Finocchiona IGP, che nella gastronomia toscana spicca per sapore, aroma e unicità, da salume protagonista di taglieri si presta ad essere ingrediente unico capace di esaltare tanti piatti, dall’antipasto al dessert.

“Gli appuntamenti con l’Unione Regionale dei Cuochi Toscani e con la didattica sono per noi motivo di orgoglio – afferma Alessandro Iacomoni, presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP – siamo lieti di poter dare il nostro contributo ad attività che pongono al centro i giovani e il territorio. Il nostro è un Consorzio giovane che sin da subito si è attivato per interagire con le altre eccellenze con un occhio al futuro: siamo certi che investire nella professionalità degli chef di domani, sia la chiave giusta per far comprendere ancora di più la qualità dei nostri prodotti” Alessandro Iacomoni, presidente del Consorzio di Tutela della Finocchiona IGP