La Finocchiona IGP al TG1: il Presidente Iacomoni intervistato dalla giornalista Felicita Pistilli
Le vie dei social network sono infinite. L’ algoritmica censura di Meta del nome “Finocchiona” ha generato un feedback più che positivo che ha percorso i media e da internet è arrivato alla carta stampata e persino alla televisione. Il presidente del Consorzio Finocchiona IGP, Alessandro Iacomoni, è stato intervistato dal TG1 in merito al fortuito “qui pro quo” del sistema di intelligenza artificiale alla base del sistema di moderazione del social network.
“Abbiamo avuto l’occasione di sfruttare questa sorta di “incomprensione digitale” per creare una curiosità sempre maggiore da parte di una più ampia fetta di pubblico sulla nostra inconfondibile Finocchiona IGP, un brand a prova di algoritmo – dice il presidente Iacomoni – il cui nome rappresenta la storia e la tradizione dell’enogastronomia toscana, per un prodotto che racchiude in sé il gusto e le specificità dell’intera Regione”. “Già all’epoca del “misunderstanding” invitammo Mark Zuckerberg a “condividere” con noi un caratteristico piatto toscano con la Finocchiona – prosegue – Rinnoviamo l’invito anche adesso, magari approfittando di una delle sue amate trasferte italiane”.
Ricapitoliamo gli eventi: lo scorso 2 febbraio, un post di una enoteca pugliese che promuoveva un gustoso panino con la Finocchiona IGP, veniva segnalato dal classico disclaimer automatico che comunicava una poco plausibile violazione dei termini di servizio sul mancato rispetto dei termini della community. Da lì la notizia del clamoroso errore di valutazione del social attraversò le pagine dei siti di informazione che riportarono la paradossale vicenda. E intanto la Finocchiona IGP, anche grazie ai commenti di chi la conosce e ne apprezza l’imparagonabile sapore, vola nei trend topic social passando – letteralmente – di bocca in bocca.